Le cicatrici incidono sulla nostra struttura muscolare e, di conseguenza, sul nostro assetto posturale. Le cicatrici sono formate da tessuto connettivo meno elastico rispetto a quello originario e, spesso, possono essere meno vascolarizzate rispetto al derma.
Ogni cicatrice esercita un peso o una a-simmetria che si ripercuote, in maniera minima, sul nostro baricentro.
Elenchiamo alcune tipologie di cicatrice ed i suggerimenti per ottenere il miglior beneficio a livello posturale e muscolare.
Fra le cicatrici più invasive vi sono quelle da parto cesareo che influiscono sulla postura di schiena e bacino, in quanto incidono sull’addome e sull’ilio psoas e possono causare lievi fastidi anche durante la camminata. È importante mantenerle sotto controllo, per monitorare la comparsa di aderenze, e lavorare in maniera indiretta sull’addome, rafforzando i fasci muscolari non direttamente toccati dalla cicatrice (l’addome laterale, il quadricipite ed i dorsali), in modo da creare una solida corazza che consenta di ripristinare una buona postura e che non vada ad incidere troppo sull’area recisa.
Le cicatrici da asportazione (organi, tessuti o trattamenti a varici e safena) hanno una duplice ripercussione: una è dovuta alla presenza della cicatrice in sé e per sé e l’altra allo squilibrio causato dalla mancanza della porzione organica; in questo caso è necessario bilanciare il più possibile la parte operata, al fine di rafforzare la struttura muscolare e riportare il corpo in assetto.Le operazioni in laparoscopia hanno un’influenza minore, ma creano comunque una piccola discrepanza fra la parte non trattata e quella cicatrizzata; anche in questo caso è necessario rafforzare il più possibile il complesso muscolare della parte operata, al fine di ridistribuire il peso e l’appoggio sui fasci muscolari e nervosi corrispondenti.
Gli interventi dentari hanno un forte influsso sulla postura in quanto, lo spostamento dei denti, può causare squilibri sulle strutture nervose, riflettendosi sui cardini di appoggio dell’area cranio-cervicale, sino ai piedi. In questo caso è opportuno percepire quali sono i punti più infiammati e dove si presenta il disallineamento (tratto cervicale, scapole, anche, ginocchia o piedi) e agire lavorando i fasci opposti, in modo da riequilibrare l’assetto.
Gli interventi al piede sono fra le operazioni che maggiormente influiscono sulla postura, in modo particolare quando si tratta del trattamento dell’alluce valgo; i soggetti che presentano questo tipo di cicatrice dovranno irrobustire la pianta del piede con esercizi delicati, che consentano di riportare il corpo in un corretto assetto, tutelando, però, le altre strutture portanti, in modo particolare le caviglie, le ginocchia e le anche, che per anni sono state condizionate dal valgismo. In questa riconquista dell’equilibrio è necessario irrobustire anche la parte opposta, in modo da non gravare eccessivamente sulle articolazioni.
Un altro fattore di disequilibrio dovuto alla presenza di cicatrici è determinato dalle protesi; queste, in particolare la protesi di spalla, anca, seno e ginocchio, influiscono sulla postura in quanto si compongono di elementi aggiuntivi, la protesi stessa, che sono responsabili di una notevole difficoltà iniziale nella ricerca dell’equilibrio, e possono creare dei disallineamenti che si ripercuotono sull’area dorsale o sull’appoggio podalico; in questo caso è necessario rafforzare la muscolatura periferica con esercizi di equilibrio sia per i muscoli primari sia per le strutture tendinee e nervose, non agendo sulla zona operata, al fine di donare un buon supporto al corpo; nel giro di qualche settimana, dopo consiglio medico, si potrà impostare il lavoro sulla zona trattata, ricostruendo l’area muscolare in cui è stata posta la nuova struttura.
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