Lo Yoga per bambini è un’attività fisica e didattica, consigliata dai quattro ai dodici anni, per indirizzare gli allievi verso la padronanza dei movimenti del corpo, l’acquisizione di una corretta postura e per avere consapevolezza di sé.
Dobbiamo considerare lo Yoga per bambini come un primo passo verso lo Yoga puro: l’attività è mitigata rispetto all’attività proposta agli adulti, ma si ha una consapevolezza sul respiro, sulla consapevolezza dei propri muscoli, del silenzio, del battito del cuore, entrando in contatto con dei giochi e delle attività di gruppo che saranno una buona base per il futuro. Lo stress, l’ansia e la paura sono emozioni che colpiscono, oggi più che mai, l’infanzia ed è per questo che lo Yoga propone la sua vicinanza ai bambini e a chi se ne prende cura, in quanto, essa, è una disciplina che, se seguita fin dalla più tenera età, può diventare uno degli strumenti più preziosi per integrare pensiero e azione.
Lo Yoga bambini è consigliato in abbinamento ad altre altra attività sportive e musicali, in quanto è una piccola oasi di armonia, nelle caotiche ed impegnate giornate puerili. È, quindi, uno strumento per aiutare i bambini a rilassarsi, a raccontare qualcosa di sé tramite giochi e storie senza esser introdotti in un’ottica ambiziosa o agonistica; inoltre il corpo trae notevole beneficio durante le attività, grazie ad esercizi e posizioni atte ad allungare i muscoli e a correggere eventuali sbilanciamenti muscolari che possono essere causati dalla crescita, dalla vita sedentaria o da sport a-simmetrici.
Il gioco è la forma su cui si impostano le lezioni di Yoga, inserendo esercizi atti alla conoscenza del corpo e del respiro. Spesso è la fantasia stessa dei bambini a guidare le lezioni, che si strutturano in modo unico, creando coesione e spirito di gruppo; in un ambiente così ricco di stimoli, i bambini possono osservare i loro compagni di attività, comprendendo le similitudini che li legano, socializzando divertendosi.
L’istruttore e i 4 punti cardinali
La pratica consente all’istruttore di osservare i punti cardine del corpo degli infanti: rapporto spalla/collo, rachide, ginocchia e appoggio podalico.
Spalla/collo:
ogni età presenta un rapporto differente: i bambini più piccoli, fino ai 4 anni, presentano una forte sproporzione, in quanto il peso della testa è visibilmente maggiore rispetto al resto del corpo; osservare questo rapporto consente di poter comprendere se lo sviluppo dei muscoli scapolari è saldo ed in equilibrio; lo stesso vale in età successive, dove questo rapporto consente di comprendere se possono esserci chiusure pettorali o inizi di cifosi o scogliosi.
Rachide:
Fondamentale è lo studio della colonna vertebrale e del rapporto fra le sue curve naturali; con alcuni esercizi di allungamento si può iniziare ad intervenire e ad abituare il corpo alla naturale propensione a crescere verso l’alto, irrobustendo i punti cardine: scapole, dorso e lombi.
Ginocchia:
in età di sviluppo non è rara la formazione di lievi errori posturali, facilmente risolvibili, come una naturale predisposizione a mantenere le ginocchia a X. Con alcuni esercizi di allungamento, esercizi di mobilità sulle caviglie e lievi stimolazioni sui quadricipiti e bicipiti femorali (ricordo che in età infantile la muscolatura è completamente diversa rispetto a quella degli adulti e in fase di formazione, ogni esercizio deve essere svolto senza l’ausilio di pesi, ma solo con elastici o a corpo libero), si può aiutare l’articolazione a tornare in linea.
Appoggio podalico:
fondamentale è l’attenzione da porre al piede; in età infantile la struttura tendinea è ancora in fase di formazione, ma con appositi esercizi si possono allungare i tendini fasciali del piede, per stimolarli a mantenersi attivi e per donare al bambino un miglior appoggio e combattere, se non patologico, il piede piatto.
I Bambini e le ossa
Spesso i bambini presentano alcune para-patologie che, come indica il suffisso “para”, possono ridursi nel tempo; lo Yoga bambini, come viene realizzato nei nostri corsi, pone molta attenzione alla struttura ossea e muscolare dei piccoli allievi, al fine di agire l’impatto su questi errori posturali a livello muscolare creando esercizi mirati a ridurne il loro effetto dannoso.
Analizziamo in breve le para-patologie infantili e gli approcci che vengono inseriti nelle lezioni di yoga per ridurle. Innanzitutto bisogna ricordare che i bambini non rispondono agli stessi standard degli adulti e le para-patologie, spesso, si risolvono con la crescita; le ossa, infatti, sono in una fase di formazione e si presentano in maniera molto differente rispetto alle strutture meno elastiche degli adulti.
Il corpo umano presenta dei criteri di ossificazione che variano da feto ad età adulta. A partire dall’undicesima settimana di vita del feto sono presenti 806 nuclei di ossificazione; alla nascita questi si fondono sino a raggiungere la quota di 450 nuclei di ossificazione, in cui tutte le diafisi delle ossa lunghe sono già ossificate. Nell’individuo adulto la fusione si completa per ottenere 206 ossa che sono raggruppate in due divisioni principali, 80 nello scheletro assile e 126 nello scheletro appendicolare.
Pensiamo al piede di un bambino: il suo arco plantare si struttura solo con l’avvento del passaggio da posizione a quattro appoggi a quella a due, consentendo all’arco di formarsi pienamente intorno ai primi sei anni di vita. Lo stesso accade per la postura del rachide: nei primi quattro anni i vita, infatti, essendo il capo molto pesante rispetto alla struttura scheletrica più esile, la spina dorsale e, di conseguenza, l’addome possono apparire più inclinati in avanti, creando una più ampia curva a livello dorsale, che si normalizza in seguito. In età scolare, invece, possono manifestarsi dolori alla schiena causati da eccessivi carichi, posture eccessivamente sedentarie, scarsa attività motoria, crescita improvvisa o l’utilizzo di apparecchi dentali; lo Yoga consente di lavorare in maniera non eccessiva, nè invasiva sull’allungamento e su un primario rafforzamento dei fasci addominali e, di conseguenza, dell’area posteriore del rachide. Grande attenzione viene posta al tratto cervicale, troppo spesso soggetto ad stress da carico o da tensione, causati da posizioni scorrette e dall’inconscio tentativo di sporgersi in avanti per utilizzare computer e tablet. Importante è quindi dare massima importanza a queste aree, cercando di rispettare il processo di crescita muscolare ed osseo. Un punto di riguardo si ha nei confronti dei bambini che presentano apparecchi dentali, monitorando ogni quattro mesi la struttura cervicale in quanto lo spostamento dei denti, può causare squilibri sulla postura e sulle strutture nervose, riflettendosi dai cardini di appoggio dell’area cranio-cervicale, sino ai piedi.
Lo Yoga, inoltre, aiuta il rafforzamento dei legamenti: è naturale, per un bambino, presentare un lieve valgismo fino ai primi 3 anni di vita, successivamente, grazie ad esercizi di rafforzamento, la muscolatura delle gambe tenderà ad irrobustirsi e a correggere questa naturale posizione.
Conclusioni
Quindi la pratica yogica in età infantile è estremamente consigliata, sia per preparare il corpo ad una crescita corretta, creando un rapporto fra sistema cardio-vascolare e attivazione muscolare; sia per stimolare altri criteri, come la capacità di concentrazione, la conoscenza del proprio corpo e la capacità di socializzazione, grazie ad esercizi di gruppo, strutturati per abbattere l’individualismo ed incrementare la concezione di condivisione con gli altri.
In età infantile lo Yoga viene quindi presentato come un gioco, atto a creare una buona armonia fra muscoli e tendini e a far percepire al bambino il proprio corpo divertendosi in maniera sana e pura.