Ogni anno in questo periodo scegliamo una realtà sul territorio da sostenere. Il sevizio disinteressato (seva) è uno dei principi fondanti dello Yoga. Su internet le iniziative sono moltissime, c’è l’imbarazzo della scelta. Io però cercavo qualcosa di diverso, volevo un progetto basato sulla condivisione e sul contatto umano. In questo 2020 troppo è stato portato dietro uno schermo. Avevo sentito parlare di una tabaccheria a pochi passi dal nostro studio dove una dove era attiva una zona dedicata alla solidarietà. Un negozio che aveva sacrificato la stanza adibita ai videopoker per ospitare un’iniziativa di beneficenza: l’angolo del riuso. Sono andato a visitarlo incuriosito e un pò guardingo, volevo capire bene di cosa si trattasse. Ad accogliermi al mio arrivo, con un sorriso nascosta dalla mascherina, il proprietario e ideatore del progetto. Con estrema chiarezza mi ha spiegato nel dettaglio il suo progetto ben avviato e organizzato. Ennio, il gestore, è una persona che parla col cuore ed è lì che mi ha colpito. Ho deciso subito di sposare questa iniziativa e di condividerla con più persone possibile.
L’angolo del riuso si basa sul concetto di libero scambio. In casa tutti abbiamo molte cose: oggetti, vestiti e arredi che non usiamo più e che per noi non hanno valore. Lo stesso articolo rimesso in circolazione può avere un grande valore per qualcun’ altro che lo vorrebbe ma non lo può acquistare. Si può portare e trovare di tutto: dall’abito al giocattolo, dal libro al mobile. Jaya Yoga ha donato dei tappetini in ottimo stato che erano in nostro studio ma che non usavamo più. A Venezia non ci sono negozi che vendono questo tipo di articolo. Ora se avete voglia di praticare e ve ne serve uno potete trovarlo qui, portare qualcosa di vostro e portarvelo a casa.
In molti portano qui generi alimentari perché qui si recano anche persone che, in questo momento di grave crisi economica, fanno la spesa. Famiglie a cui prima della pandemia non mancava nulla, ora vedono in questo luogo un riferimento e un aiuto concreto. Persone a noi vicine che vivono questo momento nel silenzio, nella dignità e nel dolore. Una realtà nella nostra Venezia difficile da accettare ma che esiste. Quando me ne sono reso conto ho portato qui una bella spesa: olio, caffè, pasta, cioccolata tutti generi utili e non deperibili. Donare ciò che ho potuto mi ha regalato una sensazione meravigliosa, mi ha riempito il cuore come l’abbraccio di una persona cara. D’ora in avanti diventerà per me un bella abitudine passare di qui e portare qualcosa quando uscirò dal supermercato mentre torno a casa. Tutti insieme possiamo aiutare tante persone. Unitevi a me offrite un piccolo grande gesto d’amore, ne riceverete in cambio una meravigliosa serenità.
Davide Majer