Ashtanga Yoga

L’Ashtanga Yoga: Gli otto Rami dello Yoga

Lo Yoga è una scienza millenaria che ha come suo testo cardine di riferimento gli Yoga Sutara di Patañjal, una raccolta di 196 sutra (aforismi) divisa in quattro libri. Questo testo filosofico indiano traccia in modo preciso il

rappresentazioni di Patanjali

percorso attraverso il quale lo yogi (il praticante di yoga) può arrivare all’illuminzione. Lo Yoga descritto da in questo libro viene anche denominato Ashtanga Yoga alludendo alle otto (ashta) membra (anga) da cui è costituito. Un vero e proprio percorso che si sviluppa durante la pratica, insegnamenti antichi oggi più che mai attuali.

Le Pratiche:

  • Yama = Controllo
  • Niyama = Osservanza
  • Asana = Postura
  • Pranayama = Controllo dell’energia vitale
  • Pratiyahara = Ritrazione
  • Dharana = Concentrazione
  • Dhyana = Contemplazione
  • Samadhi = Estasi

All’interno di Yama e Niyama, i comportamenti etici verso se stessi e verso gli altri troviamo questi sottogruppi:

Yama

Le sei “astensioni” o meglio ancora le cose su cui avere il controllo

  • ahimsā: la non violenza verso se stessi e verso gli altri, intesa anche come gentilezza e amorevolezza verso le persone, l’ambiente  e le cose
  • satya: la verità benevola
  • asteya: non prendere ciò che ci appartiene. Significa anche che se qualcuno ci affida qualcosa o ci da la sua fiducia, non dobbiamo avvantaggiarcene per fini personali
  • brahmacarya: la visione di Brahma (il principio creatore) in ogni cosa
  • aparigraha: l’astenersi dal superfluo. 

Niayama

Le cinque “osservanze”

  • śauca: l’igene fisica e mentale 
  • samtosa: L’atteggiamento sereno nei confronti della vita, la modestia e la capacità di gioire per ciò che si ha
  •  tapas: il servizio, la propensione al sacrificio
  • svādhyāya: lo studio di se stessi attraverso l’ascolto e lo studio dei testi per avere dei punti di riferimento su cui basarsi. 
  • iśvara-pranidhāna: l’abbandono delle nostre azioni a una volontà superiore, lasciare andare l’attaccamento delle proprie azioni.

Asana

La pratica delle asana nello Yoga Tradizionale ha loscopo di portare il sadaka (ricercatore spirituale) a mantenere
comodamente la posizione per le lunghe ore di meditazione,  Patanjali scrive negli Yoga Sutra: “sthira sukham asanam”, la posizione va mantenuta comodamente e consapevolmente.

Pranāyāmā

Tecniche respiratorie dedicate al controllo dell’energia vitale del corpo e della mente come conseguenza.

Pratyāhāra

La pratica della ritrazione della mente dal mondo esterno, dal corpo e dai livelli più grezzi di essa.

Dhāranā

La concentrazione, la capacità di riportare la mente sull’oggetto della propria meditazione.

Dhyāna

Lo stato in cui la mente, priva di distrazioni, si abbandona alla meditazione.

Samādhi

Quando colui che contempla, l’oggetto contemplato e l’atto di contemplare si fondono, viene raggiunta
l’Unione, lo Yoga. Il Samadhi pur essendo uno stadio che viene raggiunto, può diventare una pratica per colui che
medita regolarmente.


corsi di yoga venezia

Condividi su